
PROGRAMMA 2023
Attività della nostra Associazione per l’anno 2023:
Tutte le IV° domeniche di ogni mese : Mostra scambio ritorno al Passato
Maggio
30 aprile – 01 maggio ore 09,30 – 41° Fiera del Rame da definire
07 maggio ore 21,15 Benedizione della cera Rione di S. Andrea Chiesa S.M. Nuova
08 maggio ore 21,15 Benedizione della cera Rione di S.Marco e Poggio Chiesa S.Marco
09 maggio ore 21,15 Benedizione della cera Rione di Peccioverardi Chiesa S. Domenico
10 maggio ore 21,15 Benedizione della cera Rione di S. Vincenzo Chiesa Spirito Santo
11 maggio ore 21,15 Benedizione della cera Rione di S. Maria Chiesa S.Maria Assunta
12 maggio ore 21,30 Colata dei Ceri
13 maggio ore 16,00 Offerta dei Ceri a S. Margherita
14 maggio Festa di S. Margherita
27 maggio ore 16,00 Festival Internazionale delle bandiere piazza Signorelli
Giugno
Dal 02 giugno al 4 Giugno ore 9,30-24,00
Mercatino medievale scene di vita medievale con Giullari
Falconieri e Arceri .Apertura Taverna del Balestriere 04 giugno ore 9,30-24,00
09 Giugno ore 21,30 10 giugno ore 21,30 Giochi di Bandiere con 3 Gruppi di Sbandieratori
10 Giugno ore 21,30 Rievocazione Storica del matrimonio tra Francesco Casali e Antonia Salimbeni
11 Giugno XXVIII° Giostra dell’ Archidado
Agosto
06 agosto ore 09,30 IX° Torneo del Girifalco tiro con la balestra antica manesca 1
9-20 agosto dalle 18 in poi XXXII° Sagra del Fungo Porcino
Ottobre
01 ottobre ore 9,30 VI° Gara nazionale tiro con l’arco storico L.A.M.
Che abbia inizio la settimana medievale! Tutta la città torna a rivivere usi e costumi del passato. Girando per le piazze si possono incontrare artigiani che modellano il rame, che intrecciano il giunco e creano bellissimi cesti; banchini con spade, pugnali, archi, ma anche libri rilegati in pelle, maschere, gioielli medievali e fiorini cortonesi, utilizzati come moneta di scambio.
Un profumino aleggia nell’aria, antichi sapori si mescolano agli antichi mestieri… Tantissime prelibatezze e leccornie addolciscono i palati di chi si lascia tentare.
Mercatino medievale – Antichi mestieri e sapori
dalle h 10:00 alle h 22:00 – Piazza Signorelli
Che abbia inizio la settimana medievale! Tutta la città torna a rivivere usi e costumi del passato. Girando per le piazze si possono incontrare artigiani che modellano il rame, che intrecciano il giunco e creano bellissimi cesti; banchini con spade, pugnali, archi, ma anche libri rilegati in pelle, maschere, gioielli medievali e fiorini cortonesi, utilizzati come moneta di scambio.
Un profumino aleggia nell’aria, antichi sapori si mescolano agli antichi mestieri… Tantissime prelibatezze e leccornie addolciscono i palati di chi si lascia tentare.
Giochi di bandiere, una tradizione medievale
ore 21,00 – Piazza Signorelli
Scende la notte, ma la città è ancora sveglia; squillano le chiarine e rullano i tamburi, mentre la piazza prende i colori delle bandiere che volteggiano nell’aria, che ondeggiano e frusciano sotto le mani esperte degli sbandieratori. Il Gruppo Sbandieratori e Musici della città di Cortona ,insieme ai gruppi ospitati, si esibisce in meravigliosi giochi di bandiere e musiche medievali, facendo sussultare il cuore di tutti gli spettatori presenti.
Matrimonio tra Francesco Casali e Antonia Salimbeni
ore 21,15 – Piazza Signorelli
Giunge da terre lontane la bellissima Antonia, futura sposa di Francesco Casali.
Tutta la città è in festa! Le rappresentanze dei 5 rioni di Cortona si riuniscono per rendere omaggio ai novelli sposi! Gli sbandieratori e i musici della città di Cortona si esibiscono in spettacolari giochi di bandiere.
Cala il silenzio quando gli sbandieratori e i musici illuminano la piazza, con torce, spade e tamburi infuocati, offrendo uno spettacolo davvero suggestivo.
Ore 22,30 – Tratta delle verrette
La tensione sale, visibile negli occhi di tutti i rionali! E’ il momento della tratta delle verrette!
I 5 maestri d’armi consegnano all’interno di un’anfora le sfere in legno con i nomi dei rioni.
Nel silenzio assoluto le sfere vengono estratte una ad una , stabilendo così l’ordine di tiro della Giostra dell’Archidado.
Tra canti e danze, viene offerto un banchetto per festeggiare i novelli sposi e l’imminente gara!
Giostra dell’Archidado
ore 16,00 – Piazza Signorelli
Il grande giorno è arrivato! Tutta la città è in festa: dame, cavalieri e fanciulli sfilano, in bellissimi abiti medievali, lungo le vie di Cortona, al ritmo incalzante di tamburi e chiarine.
La piazza oggi è un tripudio di colori, di drappi, di fiori. Il banditore annuncia ad uno ad uno l’ingresso dei rioni.
Il gruppo sbandieratori e musici della città di Cortona rende omaggio ai novelli sposi, ai rioni e a tutta la città, esibendosi in meravigliosi giochi di bandiere, che volano alte nel cielo, catturando l’attenzione del pubblico. La tensione sale quando, al rullo dei tamburi, viene chiamato a giostrare il primo balestriere. Cala il silenzio, scorrono i secondi mentre gli occhi di tutti sono rivolti verso il dado, in attesa di sentire lo scocco della verretta. Una frazione di secondo e la verretta raggiunge il bersaglio, permettendo così agli spettatori di riprendere il respiro. In un crescendo di emozioni, i balestrieri danno prova delle loro abilità, cercando di colpire il centro del bersaglio, un puntolino quasi impercettibile a molti, ma non a loro e soprattutto non alle loro verrette. La folla esulta o si dispera, fin quando il conteggio matematico delle due tornate di tiro declama il rione vincitore. La novella sposa premia i vincitori, che dopo i festeggiamenti, rendono grazie con il “TE DEUM” in Cattedrale, sfilando poi per le vie e le piazze principali di Cortona, sotto gli applausi dei rionali e di tutti gli spettatori.
Ore 20,00 – Cortona
Cena medievale in costume (obbligo di prenotazione)
La festa continua! Fra canti e stornelli, i rioni si ritrovano intorno alla tavola, per brindare insieme
e rendere omaggio ai vincitori. La settimana medievale si conclude così, in un clima allegro e gioioso, con la mente già rivolta al prossimo anno e alla prossima Giostra dell’Archidado.
GIOSTRA DELL’ARCHIDADO
La Giostra dell’Archidado affonda le proprie origini nel Medioevo e precisamente poco prima del Mille, ma è dal 1994 che i quintieri di Cortona si sfidano con le balestre, rievocando i festeggiamenti che ci furono per il matrimonio di Francesco Casali e Antonia Salimbeni.
Giunta ormai alla sua ventesima edizione, la Giostra dell’Archidado è un evento da non perdere, avvincente ed entusiasmante sia per i cortonesi, sia per i turisti che hanno la fortuna di trovarsi a Cortona durante la settimana medievale!
Giunta ormai alla sua ventesima edizione, la Giostra dell’Archidado è un evento da non perdere, avvincente ed entusiasmante sia per i cortonesi, sia per i turisti che hanno la fortuna di trovarsi a Cortona durante la settimana medievale.
Origine storiche
La Giostra dell’Archidado affonda le proprie origini nel Medioevo e precisamente poco prima del Mille, origine sicuramente nata da una leggenda, come narrato nelle cronache del prof. F. MAGRINI (scrittore contemporaneo aretino). Venne istituita ufficialmente nel 1397 per festeggiare il matrimonio tra Francesco Casali, signore di Cortona, e Antonia Salimbeni, nobildonna senese. Ogni anno nella città di Cortona si rievoca questo storico evento nella seconda domenica di giugno, rivivendo gli antichi fasti medievali. Strade addobbate a festa, costumi di pregiata fattura, dame, cavalieri, sbandieratori, balestrieri, armati, paggi ed autorità civili e religiose del tempo vanno ad animare un centro cittadino già ricco di storia e bellezze artistiche di ogni tempo. Il consiglio dei Terzieri felicissimo di riproporre questo clima di festa auspica che la disfida per la conquista dell’ambita “Verretta d’Oro” da parte dei Quintieri cittadini diventi il motore trainante per coinvolgere l’intera città in un appassionante susseguirsi di emozioni, per poi lasciarsi andare a simpatici e genuini momenti di gioia e follia dal profumo antico.
Il Matrimonio
Rimane di primaria importanza la documentatissima opera storica “CORTONA NEL MEDIOEVO” del nostro illustre concittadino Girolamo MANCINI. Dal capitolo XXVI “Francesco Casali sposa Antonia Salimbeni” (anno 1397 pag. 248-249).
..“La bellissima giovane arrivò a Cortona l’8 Gennaio 1397 accompagnata da Uguccio e dallo sposo. Alle nozze intervennero gl’invitati di Firenze, di Castello e m. Niccolò Castracani, ciascuno seguito da 10 cavalli, Ottaviano Ubaldini con la moglie e 20 cavalli, il signore di Baschi ed altri gentiluomini con minori scorte, una quantità di trombetti, pifferi, sonatori di vari strumenti, schermitori e travagliatori…”
”…I Malatesta di Rimini, Castiglione Aretino, Isola Maggiore, gli affittuari del Trasimeno mandarono doni. In città i rettori delle arti, nel contado i sindaci delle ville, tutte le famiglie del comune anche modeste, offrirono dolci, pollami, uccelli, strami pei cavalli. Fra i doni furono ammirati uno scheggiale di perle del costo di fiorini 100 donato da Castello, una pezza di velluto vermiglio presentata da Firenze, un cavallo e due pezze di drappo intessuto a seta e d’oro mandato da Malatesta Malatesti, ed un gioiello da petto valutato fiorini 200 offerto da Carlo Malatesti. Per addobbare il Palazzo Casali poco alla volta spogliato dai cortigiani, i cittadini prestarono letti, tavole, biancherie, bacili, posate e simili masserizie. Nei giorni delle feste riuscite molto splendide, si successero gli armeggiamenti ed i balli”… .
Il mercato medievale
In Giugno, Domenica successiva all’Ascensione. Rimane di primaria importanza la documentatissima opera storica ” CORTONA NEL MEDIOEVO” dal nostro illustre concittadino Girolamo MANCINI. Dal capitolo XXVI ” Francesco CASALI sposa Antonia SALIMBENI” (anno 1397 pag. 248-249). La bellissima giovane arrivò a Cortona l’8 Gennaio 1397 accompagnata da Uguccio e dallo sposo. Alle nozze intervennero gli invitati di Firenze, di Castello e m. Niccolò Castracani, ciascuno seguito da 10 cavalli, Ottaviano Ubaldini con la moglie e 20 cavalli, il signore di Baschi ed altri gentiluomini con minori scorte, una quantità di trombettieri, pifferi, suonatori di vari strumenti, schermitori e travagliatori. I Malatesta di Rimini, Castiglione Aretino, Isola Maggiore, gli affittuari del Trasimeno mandarono doni. In città i rettori delle arti, nel contado i sindaci delle ville, tutte le famiglie del comune anche modeste, offriron dolci, pollami, uccelli, strami per cavalli.
Fra i doni furono ammirati uno scheggiale di perle del costo di fiorini 100 donato da Castello, una pezza di velluto vermiglio presentata da Firenze, un cavallo e due pezze di drappo in tessuto a seta ed oro mandato da Malatesta Malatesti, ed un gioiello da petto valutato fiorini 200 offerto da Carlo Malatesti. Per addobbare il Palazzo Casali poco alla volta spogliato dai cortigiani, i cittadini prestarono letti, tavole, biancherie, bacili, posate, e simili masserizie. Nei giorni delle feste riuscite molto splendide si successero gli ARMEGGIAMENTI ed i balli. “La Giostra dell’ Archidado affonda le proprie origini nel medioevo e precisamente poco prima del Mille, origine sicuramente nata da una leggenda…” come narrato nelle cronache del Prof. F. MAGRINI (scrittore contemporaneo aretino).
L’offerta dei Ceri
Venerdì e Sabato precedenti all’Ascensione. Dallo “STATUTO DI CORTONA” dell’anno 1325: Erano particolarmente solennizzate le feste di S. Marco e di S. Margherita. Pochi giorni prima che ricorressero, il Consiglio dei Cento deliberava sul modo di celebrarle. Tre bonomini eletti dal Vicario fissavano il peso della cera dovuta presentare dalle arti e dalle ville: ogni masserizia rurale pagava 6 denari per l’oblazione a S. Marco, 4 per S. Margherita. Queste offerte obbligatorie erano ricevute e sorvegliate da altri tre bonomini, multati in 20 soldi, come gli oblatori, se la cera presentata ed accettata era deficiente sul peso stabilito. In seguito il consiglio ordinava, il vicario approvava, di consumare parte della cera e parte di venderla in vantaggio delle due chiese. Alla festa di S. Margherita accorreva di fuori straordinario numero di devoti; per cui veniva sempre deliberato dal Consiglio sul modo di custodire la città ed ordinate guardie straordinarie.
I foresi maschi erano ricoverati dai cittadini, le donne nelle chiese, e per i loro giacigli nelle case e nelle chiese il comune provvedeva 20 some di paglia, oltre a some 25 di legna minuta da donare ai foresi che ne domandassero. Il vicario sorvegliava sull’abbondanza del pane, sull’alterazione del prezzo dei commestibili, e teneva uno dei suoi notari nelle vicinanze di S. Basilio per custodire la città, invigilare gli intevenuti, e permettere alle sole guardie di fermarsi nella notte intorno alla chiesa di S. Margherita. Duplicata la pena per tutti i delitti commessi.
Dodici armeggiatori designati dal vicario giostravano con armi e bandiere somministrate dal Comune, e finita la festa donate alla Chiesa
“sull’ora di vespro il vicario con gli ufficiali foresi, i consiglieri del comune, i rettori ed i consiglieri delle arti, il clero ed i frati, dalla piazza del Comune, si recavano processionalmente a S. Margherita per offrire due ceri ciascuno di 4 libbre…”
(dal cap. xx pag. 48 e 49 de “Lo Statuto di Cortona dell’anno 1325″ Bibl. Com.le di Cortona. Ed. 1963 Mancini, “Cortona nel Medio Evo” Firenze, 1894)