Articolo tratto dal Florentine.net
Parlando della “Dolce Vita” con l’autore.
Oonagh Stransky
10 Gennaio 2016
Nel 1996 Frances Mayes ha pubblicato “Sotto il sole della Toscana”, un libro autobiografico che racconta il suo trasferimento in Italia dopo l’acquisto e la ristrutturazione di una villa abbandonata a Cortona. Il libro si piazza al numero uno nella classifica bestseller (libri più venduti) del New York Times, dove è rimasto per oltre due anni. Successivamente nel 2003, è stato realizzato il film che vede come protagonista l’attrice Diane Lane in veste della scrittrice. Il nostro corrispondente Oonagh Stransky, che vive tutto l’anno a Cortona ha intervistato Mayes per “The Florentine”.
Oonagh Stransky: Quanto tempo passa a Cortona?
FM: Andiamo e torniamo spesso, ma non manchiamo mai per la raccolta delle olive. Complessivamente passiamo a Cortona circa cinque mesi all’anno.
OS: Cosa fai quando sei in Toscana?
FM: Amo fare camminate per le antiche strade romane di Cortona. Durante le mie passeggiate di recente ho iniziato ad ascoltare gli audio libri. Viviamo vicino al centro storico, così vado spesso a piedi a prendere un cappuccino. Al rientro amo percorrere percorsi alternativi più tortuoso che mi riconducono a villa Bramasole, la mia casa.
OS: Ha qualche consiglio da dare a chi visita Cortona?
M: Di sicuro i musei, la maggior parte degli stranieri non conosce la civiltà etrusca, molti rimangono incantati dalla varietà di reperti che si possono ammirare al museo MAEC. Inoltre nessuno deve perdersi l’Annunciazione del Beato Angelico presso il museo Diocesano. Adoro il colore dei suoi capelli! Inoltre andate scoprire il meraviglioso quartiere “Il Poggio” (parte più alta di Cortona) poco pubblicizzata, dove si ha la sensazione di tornare indietro nel tempo.
OS: C’è qualcosa che cambieresti di Cortona?
FM: Certo. Nessun luogo è perfetto. Ma aspetterò fino a quando non mi verrà chiesto qualcosa in proposito … ho grandi progetti!
OS: Sotto il sole della Toscana viene associato con il “Vivere il sogno”, anche se il libro non nasconde che che ci sono evidenti difficoltà per raggiungere questo stato, alla fine del percorso vi è una crescita personale.
Ha Frances Mayes qualcosa di cui lamentarsi riguardo la Toscana ?
FM: Troppo “noi” e non abbastanza “voi”.
OS: Mentre Cortona è rimasta una città particolarmente vivace grazie alle iniziative culturali, la presenza di scuole ed università straniere che aiutano a mantenere viva la popolazione, altre città non sono state in grado di preservare questa natura.
Quali consigli pensa di dare alle altre città?
FM: C’è qualcosa di asimmetrico in questa domanda, e lo dirò in tutta modestia, anche perchè è un dato di fatto: molta della fortuna di Cortona deriva dai miei libri! Ovunque io vada in Italia, la gente mi dice: “Cortona è così fortunata”. Perché non scrive un libro sulla nostra città?
I miei libri su Cortona sono stati tradotti in 54 lingue, per cui molto del turismo che porta vita ed indotti all’economia della città proviene da questi turisti alla ricerca del “Sole della Toscana”.
Altri ancora vengono dopo aver visto il film, molti dei quali si aspettano di trovare Diane Lane, altri ancora la fontana nella piazza. Posso capire quando una nuova edizione del libro è stata pubblicata perché improvvisamente abbiamo turisti brasiliani, estoni o cinesi scattare foto al nostro cancello. In alcune giornate abbiamo fino a 200 visite al giorno che arrivano sotto casa nostra. Abbiamo avuto il privilegio di incontrare visitatori provenienti da tutto il mondo. Anche in inverno, c’è un flusso costante.
Altre città hanno puntato su iniziative come festival locali (spesso e purtroppo, con scarso ritorno turistico) ma non hanno questo indotto extra che attira il viaggiatore. Cortona è inoltre collocata in una posizione strategica che offre vari vantaggi. I suoi abitanti sono eccezionalmente cordiali con i visitatori. Centinaia di visitatori mi hanno detto che qui si sentono come a casa propria. Siamo fortunati ad avere così tanti posti per mangiare e assaggiare il vino, un centro storico così vivibile. Spesso ho la sensazione che Cortona sia un tutt’uno come un grande salotto. Per i luoghi incantevoli che ci circondano come Castiglione del Lago, Lucignano, Città di Castello, ed Arezzo, le quali offrono molte diversificazioni per il turismo.
Bramasole, La casa di Mayes
La cosa migliore sarebbe quella di sviluppare un modello di città che sia un posto fantastico da vivere per i residenti stessi con: la promozione dell’artigianato e dei prodotti artigianali, creare nuovi parcheggi per poi rimuovere le macchine dalle piazze, e convertire vecchi parcheggi in nuovi parchi (parcheggio del mercato di Cortona), agevolare le imprese coinvolte in questi progetti con sgravi fiscali, fare rispettare le leggi per l’urbanizzazione e rinnovazione architettonica, tenere fuori le attività commerciali inutili dalla comunità, non pubblicare segnaletiche in inglese, mantenere vivo il mercato settimanale nel centro storico rafforzandolo e rendendolo autonomo dal mercato turistico.
(Lo so: più facile a dirsi che a farsi.) Le piccole comunità in tutto il mondo lottano per prosperare quando le grandi città attirano via tante persone di talento. Ma vi è sempre un certo tipo di viaggiatore che cerca dei luoghi dove non ci sono molti turisti, luoghi che mantengono la loro, natura ed identità italiana. Sto scrivendo un libro che parla di città che raccolgono queste caratteristiche, “My favorite hundred secret places in Italy” (I miei cento luoghi segreti in Italia). Ho iniziato con alcune delle isole della laguna di Venezia. Sono così impaziente di iniziare questo nuovo viaggio.
OS: Come è cambiata Cortona dopo il libro?
FM: Cortona era tranquilla e silenziosa fino a 25 anni fà. Adesso è più vivace e fiorente, inoltre quasi nessuno parlava inglese. Credo che complessivamente la maggior parte del cambiamento sia stato positivo, più sensibilizzazione, più cucina raffinata e consapevolezza dei propri vini, maggiore qualità. Peccato però che Cortona abbia perso molti abitanti, anche se posso comprendere le scelte delle famiglie di andare a vivere in abitazioni più moderne. Personalmente amo vivere più Cortona in inverno perché è sicuramente più vicina a come era un tempo, amo Cortona anche in estate con i festival musicali, le cene e del buon vino assieme ad amici che ci vengono a trovare.
OS: Ha qualche consiglio da dare a scrittori emergenti?
FM: Cercate lavoro presso Google. No, non proprio. I miei consigli sono questi: (1) Siate apprendisti di voi stessi attraverso degli eccellenti scrittori, leggete il loro lavori per piacere, sì, ma poi rileggeteli di nuovo per comprendere come l’opera è stata costruita, come viene utilizzata la lingua, ciò che caratterizza la voce, cosa è che ve ne fa innamorare, cosa c’è di meglio, e fate una attenta analisi; (2) Scrivi quello che ti piace, e non quello che pensi possa vendere, (a volte entrambi possono coincidere!), Scrivi per scoprire, e dire a te stesso qualcosa che si desidera ascoltare; (3) Ascolta le critiche come se fossero vere, osserva il tuo lavoro alla luce della critica per capire se è possibile migliorarlo, se non puoi, lascia perdere (4) Trova un amico o due amici scrittori, unisciti a un gruppo di scrittori, lo so non si migliora in questi gruppi ma servono a generare un’ambiente di sostegno in un mondo in cui nessuno ti darà conforto nel fatto che tu sia scrittore.
OS: Cosa pensa riguardo coloro che hanno sfruttato il titolo del tuo libro per i propri fini?
FM: Riesco ancora a vedere ovunque il mio libro anche dopo tutti questi anni, è divertente. A volte è “Sotto il sole di Toscana” altre “Sotto il Sole di Santa Barbara” Recentemente presso una libreria Feltrinelli ho visto una pila di libri gialli con il titolo; “Sotto il sole giallo”. Sono molti libri dove spunta fuori “Il sole della Toscana”. Personalmente se fossi nei panni di un’altro scrittore, vorrei un titolo originale per un libro nuovo e non sfruttare quello di qualcun altro, ma in realtà tutto questo non mi preoccupa. Un sacco di case editrici e aziende purtroppo si sono appropriati anche del nome di villa “Bramasole”.
OS: Che cosa stai scrivendo in questo momento?
FM: Ho tre progetti editoriali in corso, un romanzo, un libro di saggistica su case e un libro di viaggi. Ci sarebbe anche un libro di cucina che vorrei scrivere, ma dove è il tempo?
OS: Cosa ne pensi di Jhumpa Lahiri ? scrivere ancora in italiano con la traduzione di Ann Goldstein?
FM: Ho letto il libro di Lahiri, mi è piaciuto perché l’italiano era abbastanza semplice da comprendere, ma che bel regalo si è fatta a se stessa, due anni interi dedicati interamente a studiare l’italiano. Sono stata così invidiosa che ho provato a leggere Ferrante in italiano. Troppo difficile!
OS: Quale libro ci consigli sull’Italia contemporanea?
FM: Non posso dire che mi sono divertita, ma ho letto i libri di Saviano. Come tutti gli altri, ho divorato i quattro libri di Ferrante. Non leggo molta scienza sociale o politica. (La politica italiana è quasi scoraggiante come quella americana.) Alcuni dei miei autori preferiti nel corso degli anni trascorsi qui sono Eco, Calvino, Pavese, Sciascia, Montale, Moravia, Pasolini, Levi e i primi romanzi di Ferrante.
Vicino a casa mia, tra i molti, molti libri d’autori stranieri risiedenti in l’Italia, ammiro profondamente Ann Corniola, che ha vissuto per più di 20 anni a Cortona. Spero che verrà ricordata per “Torregreca”, “Le donne delle ombre”, “Dove tutto è cominciato”, alcune eventuali parodia e “Quattro donne possono rapinare la Banca d’Italia”. E anche l’infaticabile Claire Sterling, che dalla sua residenza di caccia vicino a Pergo ha scritto (to international attention) The Terror Network, The Time of the Assassins, Octopus: The Long Reach of the International Sicilian Mafia, tutti temi caldi che ci affliggono ancora più oggi rispetto a quando lei li studiò negli anni ’70 e ’80. Germaine Greer era il suo vicino di casa. Che fantastico gruppo di scrittori sorprendenti tutti qui intorno quando sono arrivata nel 1990! Muriel Spark inoltre a Monte San Savino, William Weaver, Lyndall Hopkinson Passerini …
OS: Farai parte del nostro club del libro a Cortona? E quale libro ci consigli di leggere e perché?
FM: Mi piacerebbe incontrare il club del Libro di Cortona, soprattutto per il meraviglioso punto d’incontro bar Tuscher. Vorrei partecipare a un dibattito sui libri di Sciascia, e forse anche i racconti di Jane Gardam, è sempre stimolante parlare di Virginia Woolf, Primo Levi, Cesare Pavese, Eugenio Montale … la mia lista potrebbe continuare a lungo.